L’architetto Thom Mayne dello studio Morphosis di Los Angeles ha iniziato a progettare 14 anni fa l’Orange County Museum of Art (Ocma), ma solo ora sta arrivando al completamento: le celebrazioni di 24 ore per l’apertura del museo inizieranno l’8 ottobre. L’edificio, con una superficie di 4.900 metri quadrati e un costo di 94 milioni di dollari, è pensato per essere l’ultimo grande ampliamento del Segerstrom Center for the Arts, un gruppo di sedi dedicate alle «performing arts» nella lussuosa zona suburbana di shopping di Costa Mesa, a sud di Los Angeles. Ed è di gran lunga il più dinamico del gruppo: un edificio spigoloso e sinuoso rivestito di piastrelle di terracotta bianca, con un atrio svettante che offre scorci sorprendenti del cielo, delle gallerie e dei visitatori che camminano su passerelle di vetro sopra. La geometria dell’atrio evoca il celebre dipinto di Marcel Duchamp «Nudo che scende le scale n. 2», del 1912, che come si sa ispirò a un critico l’immagine di un’esplosione in una fabbrica di tegole. Un'altra caratteristica notevole è una serie di ampie scale esterne che conducono alla terrazza sul tetto, pensate per creare un luogo dove le persone possono incontrarsi, prendere un caffè o semplicemente rilassarsi. «Eravamo interessati a creare uno spazio sociale come i gradini della Biblioteca pubblica di New York o i gradini del Met», afferma Mayne, 78 anni, celebre tra l’altro per l’ampia scala interna del suo edificio della Cooper Union a New York, divenuta un luogo molto popolare. «Volevamo creare qualcosa di molto urbano per questo ambiente suburbano». [Jori Finkel] George Carey, ex arcivescovo di Canterbury, ha dichiarato a «The Art Newspaper» (testata internazionale «sorella» de «Il Giornale dell’Arte») di essere «stupito e rattristato» dal fatto che l’Abbazia di Westminster si rifiuti di restituire all’Etiopia un sacro tabot. Per la Chiesa ortodossa etiope, un tabot è una tavoletta sacra che rappresenta simbolicamente l’Arca dell’Alleanza. L’Abbazia di Westminster a Londra fa parte della categoria giuridica dei «Royal Peculiar», soggetti posti direttamente sotto la giurisdizione del monarca. Ciò significa che la restituzione del tabot potrebbe richiedere la benedizione del re, che è anche il governatore supremo della Chiesa d’Inghilterra. Quattro anni fa proprio «The Art Newspaper» aveva rivelato che il governo etiope chiedeva la restituzione del tabot da parte dell’Abbazia. Sebbene re Carlo III sia ora sicuramente impegnato in una miriade di questioni urgenti, tutti conoscono la sua solidarietà con le Chiese orientali. A più di 150 anni dalla sua acquisizione, un appello al nuovo re per la restituzione del tabot potrebbe perciò finalmente avere successo. Il tabot dell’Abbazia di Westminster fu razziato nella battaglia di Maqdala (Magdala) nel 1868, quando le truppe britanniche attaccarono le forze dell’imperatore Tewodros. Il tabot fu poi acquistato dal capitano George Arbuthnot della Royal Artillery. [Martin Bailey] Negli Stati Uniti, l’Associazione dei direttori dei musei d’arte («Association of Art Museum Directors», Aamd) sta aggiornando le sue linee guida sulla vendita di opere d’arte dismesse dai musei, ampliando leggermente le sue restrizioni su una pratica sovente oggetto di controversie. La nuova disposizione, approvata dai membri dell’Aamd, consente di utilizzare i fondi delle opere dismesse per la «cura diretta» della collezione di un museo, un approccio più indulgente rispetto alle precedenti linee guida dell’associazione, che limitavano l’uso dei fondi all’acquisto di nuove opere d’arte per le collezioni del museo. Le linee guida aggiornate forniscono anche una definizione sintetica del termine «cura diretta» per garantire che i musei seguano esattamente i loro dettami. «La cura diretta ai fini di questa sezione indica i costi diretti associati allo stoccaggio o alla conservazione delle opere d’arte», recita il documento dell’Aamd. «Tali costi diretti includono ad esempio quelli per a) trattamenti di conservazione e restauro (inclusi imballaggio e trasporto per tale conservazione o restauro) e per b) materiali necessari per la conservazione di tutte le classificazioni di opere d'arte, come carta “acid-free”, cartelle, cartoncini speciali, cornici, supporti e migrazione dei media digitali». La nuova norma chiarisce che i proventi di una vendita di opere dismesse non possono essere utilizzati per pagare le spese in conto capitale come gli stipendi del personale o i costi delle mostre. [Justin Kamp] Quando una collezione apprezzata arriva sul mercato, gli appassionati d’arte e addetti ai lavori hanno la possibilità di vedere la realtà con gli occhi di qualcuno che per anni si è costruito una reputazione per la sua visione acuta e la profondità delle sue conoscenze. Questo è certamente vero per Ann e Gordon Getty, la cui collezione sarà messa in vendita da Christie’s nel corso di quattro aste «live» e sei online in ottobre, in diverse sedi. Incasso stimato fino a 180 milioni di dollari per più di 1.500 oggetti tra cui mobili inglesi ed europei, ceramiche europee, porcellane cinesi, argento, tessuti europei e asiatici e dipinti impressionisti e antichi. E in quest’abbondanza di arte c’è un «filo» musicale, una linea tematica che sottolinea l’amore dei Getty per tutte le forme d’arte, inclusa la musica (Gordon Getty è un compositore). Il ricavato delle vendite, che si svolgeranno dal 10 al 25 ottobre dal vivo e online, andrà a beneficio della Ann and Gordon Getty Foundation for the Arts, che è dedicata al sostegno di enti artistici, musicali e scientifici. [Daniel Cassady] A Fontainebleau un vaso cinese stimato 2mila euro è stato battuto in asta a oltre 9 milioni. L’ultima notizia di uno «sleeper» viene dalla Francia. La casa d’aste francese Osenat batteva il primo ottobre una vendita all’incanto generalista di arredi e oggetti d’arte, da provenienze diverse. Tra questi un vaso cinese in porcellana biancoblu, alto 54 cm, decorato con figure di nuvole e dragoni, era valutato dagli esperti tra 1.500 e 2mila euro. In sede d’asta il vaso ha attirato una gara spasmodica tra una trentina di diversi offerenti, qualcuno presente in sala, la maggioranza collegata al telefono. L’acquirente finale, un cinese, ha acquistato l’oggetto per 9,12 milioni di euro diritti compresi. [Redazione] A lungo sepolta sotto la terra di Folkestone, cittadina del Kent, una bella villa di epoca romana, potrebbe finire sommersa dal mare. Consapevoli del pericolo, alcuni archeologi britannici hanno completato a settembre il rinvenimento in questo sito di un mosaico che sperano, alla fine, di poter trasferire in un museo. Già scoperto nel 1924, questo mosaico era stato riseppellito nel 1957 per poter essere conservato a lungo. Un edificio eretto per proteggerlo dalle intemperie era stato distrutto durante la seconda guerra mondiale, con un danneggiamento di parte del mosaico. Il lussuoso pavimento, decorato con svolazzi geometrici e medaglioni, ornava la sala da pranzo estiva, la principale della residenza. Ne parla «Le Figaro» in un articolo scritto da Simon Cherner. È stata inaugurata dalla Fondazione Ermanno Casoli nella sede di Emf-Fime a Castelfidardo (An) «Marshy», un’opera d'arte ambientale site-specific permanente ideata da Eugenio Tibaldi, che è il vincitore della XX edizione del Premio Ermanno Casoli 2022, voluto da Elica, multinazionale leader nel settore delle cappe aspiranti. È uno specchio d'acqua di forma circolare del diametro di 12 metri, con tre passerelle che indicano tre direzioni nello spazio e si riferiscono ad altrettante componenti, individuate dall’artista, come caratteristiche del territorio in esame: natura, storia e industria. [Redazione] L’artista e regista iraniana Shirin Neshat ha creato un video, «Woman Life Freedom», messo in onda a partire dal primo ottobre fino al 4 sul più grande schermo d’Europa, Piccadilly Lights, e a Pendry West Hollywood, Los Angeles, su incarico del Cultural Institute of Radical Contemporary Art (Circa). Dalla prima trasmissione di Circa su Piccadilly Lights con Ai Weiwei il primo ottobre 2020, ha iniziato a prender piede un nuovo concetto di libertà e immaginazione, che ricorda alla collettività il suo potenziale per riplasmare il mondo in cui abita. In una lettera aperta pubblicata all’inizio della scorsa settimana, Shirin Neshat e i registi Ali Abbasi e Bahman Ghodabi hanno invitato le persone di tutto il mondo a fare ulteriore cassa di risonanza alle grida di protesta degli iraniani per la loro libertà. [Redazione] Lo scatto vincitore del Siena International Photo Awards 2022 si intitola «Woman from Evia» ed è stato realizzato dal fotografo greco Konstantinos Tsakalidis. L’immagine coglie la disperazione di una donna ottantunenne, Kritsiopi Panayiota, nel momento in cui le fiamme si stanno avvicinando alla sua casa durante i gravi incendi boschivi che hanno colpito il Paese nell'estate 2021 e provocato ingenti danni ambientali. [Redazione] Comune di Rimini e Fondazione San Patrignano hanno annunciato i vincitori della prima edizione del Premio Artisti Italiani Part, onorificenza biennale per under 40 italiani o residenti in Italia nel settore dell’arte contemporanea. La prima classificata è Benni Bosetto (1987) con l’opera «Doctor Said I might Go Blind. It Helped Me see more clearly. 15 Feb.2022, 17:58». Secondo è Giangiacomo Rossetti (1989), con «Untitled (light sequence)»;il terzo premio è stato attribuito ex aequo a Binta Diaw (1995) con «Paysage Corporel VII» e a Beatrice Marchi (1986) con «Amiche Forever». Gli argenti di Morgantina resteranno per sempre in Sicilia. È questo uno dei risultati dell’accordo di collaborazione siglato fra il Museo archeologico regionale A. Salinas di Palermo, diretto da Caterina Greco, e il Metropolitan Museum di New York, diretto da Max Hollein. Cambia così la convenzione sottoscritta nel 2006, in base alla quale i preziosi argenti ogni quattro anni venivano trasferiti da Aidone, in provincia di Enna, al museo statunitense. In base al nuovo accordo il Metropolitan e il Salinas danno vita a uno scambio di reperti. Il museo siciliano per tre anni ospiterà opere del museo americano, che in cambio riceverà per l’esposizione reperti del ricco patrimonio culturale siciliano. [Tina Lepri] Patrizia Asproni ha lasciato la guida della Fondazione Museo Marino Marini di Firenze. Asproni, al vertice dal 2016, aveva già comunicato da oltre un anno la sua indisponibilità a un rinnovo del mandato per nuovi impegni sopraggiunti. Il nuovo Cda, composto da Anna Claudia Conte, Sergio Risaliti e Francesco Neri, nominati dal Comune di Firenze, e da Carlo Ferdinando Carnacini, Barbara Cinelli e Silvia Evangelisti, nominati dalla Fondazione Marino Marini di Pistoia, il 29 settembre ha eletto nuovo presidente Carlo Ferdinando Carnacini, già presidente della Fondazione Marino Marini di Pistoia. [Redazione] È stata restaurata la Fontana di Diana e Atteone della Reggia di Caserta, grazie a un contributo del Soroptimist International d’Italia, associazione mondiale femminile tesa all’avanzamento della posizione delle donne nella società. Il Fondo per l’arte del Soroptimist ha finanziato i lavori con un contributo di 40mila euro. [Redazione] Mostre aperte «Esercizi di Memoria» è il titolo della personale dell’artista siciliana Irene Coppola (Palermo, 1991) presentata da Francesco Pantaleone nella sede palermitana della sua galleria fino al 29 ottobre. Sculture, fotografie, il video «Fuoco grande!» e un’installazione a pavimento sono allestite nell’ampio open space. Palermo e il cosiddetto «Sacco» ossia il saccheggio perpetrato ai danni di una città antica e fragilissima, e della sua costa un tempo maestosa è il tema di riflessione. In particolare la Costa Sud, in cui sono evidenti abbandono e degrado. Oggetti buttati direttamente sulla spiaggia, scarti edilizi e frammenti vari sono raccolti e archiviati in opere a tratti anche leggere: è il caso dei delicati «Memorabilia» sagomati a partire dai pezzi di piastrelle che è possibile trovare dovunque sulle spiagge. Le macerie che tanto spazio trovano nell’immaginario artistico (si pensi a «Incompiuto Siciliano» di Alterazioni Video) diventano «Saette» e «Antenne» dove il ferro arrugginito è sostituito da appendici cromate. La mostra è a cura di Agata Polizzi. [Giusi Diana] La Galerie Bastian di Berlino ospita fino al 29 ottobre una piccola, singolare mostra, «Emil Nolde. Anatomia di luce e acqua». Nolde fu un fervente sostenitore del Partito nazionalsocialista e convinto antisemita (ciononostante fu bollato come «degenerato» dalla propaganda di Goebbels contro l’arte moderna). La mostra presenta un artista soggiogato da una fascinazione primitiva, quasi barbarica, per la terribile forza distruttiva del Mare del Nord, che lambiva il suo luogo natale sul confine tedesco-danese. 17 gli acquerelli e gli inchiostri esposti, esempio di quelle composizioni intense e drammatiche, «spirituali», che i nazisti definirono «pura stregoneria dipinta». [Francesca Petretto] A Milano prosegue fino al 30 ottobre, da Luca Tommasi Arte Contemporanea, «Re-Echo 2», seconda personale in galleria di Mark Francis, in cui sono esposti alcuni dei lavori presentati nella recente mostra di Palazzo Collicola a Spoleto. In essi l’artista nordirlandese (Newtownards, 1962, vive e lavora a Londra) introduce nelle sue tipiche, fitte tramature l’immagine (evocata) di frequenze acustiche che immettono un effetto sonoro, quasi fosse quell’eco cui il titolo allude. Non si tratta, infatti, di meccaniche mappature di onde sonore ma piuttosto della volontà di lasciar emergere due sue lontane residenze presso l’Institute of Astronomy e la London Mathematical Society, sedimentate nella memoria e ora riaffiorate con forza. Colori vividi, fasci di luce e vibrazioni sonore, i nuovi dipinti sono attraversati da un’intensa energia e rinnovano, pur senza snaturarlo, il linguaggio di questo artista che giusto 25 anni fa partecipava alla mostra epocale della Royal Academy di Londra «Sensation: Young British Artists from the Saatchi Collection». [Ada Masoero] È un ritorno, quello del britannico David Tremlett (St. Austell, Cornovaglia, 1945), nella galleria Studio G7 a Bologna: l’artista è infatti alla sua quarta presenza nello spazio bolognese con l’ultima personale che risale al 2008. Ora è la volta dell’appuntamento «2019 2020 2021 lavori su carta» in corso fino al 27 dicembre, dedicato ai lavori su carta realizzati nel corso di un triennio che restituiscono in modo evidente il cambiamento di approccio di Tremlett riguardo al tema del viaggio e dello spazio. Si tratta di inediti di media dimensione, realizzati a collage, grafite e pastello sul foglio, delicate figurazioni in grado di rendere metaforico l’atto visivo del viaggio e dello spostamento spaziale, sorta, riferisce l’autrice del testo del catalogo Marinella Paderni, di «spazio delle idee» che dalla dimensione fisica si trasferisce a quella dello studio. In questo modo Tremlett individua nuove strategie di rappresentazione di luoghi, geometrie e architetture, spostandole al centro del pensiero e del processo creativo. Il percorso è suddiviso in tre parti dedicate a ciascuno dei tre anni di realizzazione delle carte. Queste danno vita a una riflessione che attinge dal vissuto per riproporlo nel presente e nel futuro. [Stefano Luppi] Sono oltre 170 i ritratti inediti, rari, non visti di Pier Paolo Pasolini (Bologna, 1922-Roma, 1975) nella mostra «Pier Paolo Pasolini. Sotto gli occhi del mondo», aperta nella Villa Manin di Passariano a Codroipo (Pn) fino all’8 gennaio. L’esposizione riporta alla luce interi servizi fotografici (fino ad oggi misconosciuti) puntando soprattutto sui grandi fotografi stranieri (alcuni di eccezionale fama, come Richard Avedon, Herbert List, Henri Cartier-Bresson, Jerry Bauer, Jonas Mekas, Lütfi Özkök, Erika Rabau, Duane Michals, Philippe Koudjina, Marli Shamir e tanti altri) e sui luoghi, i momenti e gli incontri che hanno contraddistinto la vita di Pasolini, restituendone l’immagine di uomo e artista nel mondo, fissata per sempre in decine e decine di pose diverse. [Redazione]
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